Author Archives: Riccardo Rico Reina

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Chi segue le vicende Aronesi sa bene la passione e impegno che il primo cittadino Alberto Gusmeroli mette in ogni singolo impegno, per migliorare giorno dopo giorno la bellissima cittadina che si affaccia sulla riva del Lago Maggiore.

E’ di oggi un post sul suo profilo facebook che suona come un vero e proprio spot promozionale, il quale sottolinea gli imminenti appuntamenti in una città che pian piano si sta modernizzando, creando un forte interesse turistico e stanziale.

Ma andiamo a leggere le parole di Gusmeroli:

Oltre che per le sue infinite bellezze paesaggistiche, storiche e artistiche sono molteplici gli eventi e i motivi per venire a trovarci ad Arona ogni giorno.

Stasera, un grande motivo di orgoglio, l’ultima serata dello spettacolo Teatrale scritto dalla più volte candidata al Premio Nobel per la letteratura Dacia Maraini sulla nostra città: “Arona che vola, i deliri di San Carlo” in Piazza del Popolo nell’antico Porto.

Oggi e domani visite guidate, cortili in Musica con Massimo Mantovani alle 15.00 in Corso Cavour 92, teatro in vetrina, il bravissimo ciclo CLAP con la filarmonica Aronese e molto altro visibile sul programma del Teatro sull’acqua http://www.teatrosullacqua.it/il-programma-teatro-sull-acqu…

Ancora oggi e domani è possibile visitare la mostra del bravissimo pittore Aronese Giancarlo Fantini, allo Spazio Moderno, che per chi non conoscesse questa bellissima location è un opera d’arte tra le opere d’arti. Domani alle 12.00 in Piazza San Graziano l’intitolazione del Museo al grande Archeologo Khaled Al Asaad barbaramente ucciso dall’Isis per la sua strenua difesa di Palmira.

Domani sera alle 19.00 “CENA IN BIANCO” di solidarietà per la mensa di “non solo pane” e le zone terremotate in largo di Nassiriya. Ma Arona è anche la possibilità di fare shopping in tutti i bellissimi negozi o affollare i moltissimi bar e ristoranti per tutti i gusti e le età.

TANTI MOTIVI PER VENIRE ad Arona, una città sempre in movimento! e … la prossima settimana è già tempo della seconda edizione della Mostra florovivaistica TRIFOLIA un tripudio di FIORI e COLORI per tutta la città!

Anche questo è l’Arona bellissima e sempre accattivante!

Alberto Gusmeroli Sindaco di Arona

Oggi, 19 agosto, ricorre la Giornata mondiale della fotografia (o, in inglese, World Photo Day). Facebook ricorda questa giornata con un suo doodle dal sapore molto naïf. È del tutto naturale che Facebook celebri questa giornata, visto che le foto sono, in un certo senso, il cuore del suo business. Non dimentichiamo, poi, che Facebook è il proprietario di Instagram, il social network delle foto per eccellenza.

Il doodle di Facebook per la Giornata mondiale della fotografia è composto da due parti: una immagine e una didascalia. L’immagine è un collage di foto, sormontate da una macchina fotografica. Al centro una coppia che si abbraccia e ai lati troviamo un volatile e un cane che lecca un gelato. Curioso notare come Facebook abbia scelto di mostrare un cane e non un gatto. Sappiamo bene che i gatti sono gli indiscussi leader delle foto in rete. Oppure magari Facebook personalizza i doodle: sapendo che io sono un amante dei cani mi mostra la foto di un cane. Chi ama i gatti cosa vede nel suo doodle?

La didascalia recita così: «177 anni di foto. Oggi è la giornata mondiale della fotografia, che celebra la data in cui fu inventata. Ecco le immagini che ci regalano una nuova prospettiva del mondo, avvicinandoci sempre di più».

Perché la Giornata mondiale della fotografia è il 19 agosto

In poche righe Facebook spiega il perché di questa giornata: il 19 agosto del 1839, infatti, il governo francese annunciò l’invenzione del dagherrotipo (il «nonno» della fotografia). Si trattava del primo procedimento di sviluppo scoperto dai francesi Joseph Nicèphore Nièpce e Louis Daguerre nel 1837. Il governo francese offrì in «dono gratuito al mondo» questa scoperta. E da allora le cose non sono state più le stesse. Ecco perché il 19 agosto si celebra il World Photo Day o Giornata mondiale della fotografia.

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Dopo quasi 2 anni di fermo ripartirà l’impianto che unisce Stresa al Mottarone, dato che finalmente sono terminati i lavori di ammodernamento. Le corse saranno riattivate a partire dalle ore 9.30 di sabato 13 agosto 2016 con la felicità dei turisti ma soprattutto dei gestori che hanno dovuto tenere fermo l’impianto e licenziare i dipendenti (notizia uscita anche su La Stampa).

Si potrà quindi scegliere di lasciare l’auto nel piazzale predisposto e salire al Mottarone godendo di una vista mozzafiato.

Tramite la propria pagina facebook, il Distretto Turistico dei Laghi ha voluto divulgare la notizia con tutte le informazioni:

La funivia opererà con 23 corse al giorno, una ogni 20 minuti dalle 9.30 alle 17.30 con una pausa tra le 12.30 e le 13.30. L’ultima discesa dal Mottarone è alle 17.40.

Il costo di andata e ritorno è di € 19,00 per gli adulti e € 12,00 per bambini dai 4 ai 12 anni.

La funivia è stata adeguata alle nuove tecnologie – dai motori all’alimentazione elettrica – con cabine dotate di maggiori comfort.

Per ulteriori informazioni e orari contattare la Funivia al numero +39 0323 30295

Ci sono zone che storicamente e ciclicamente diventano pericolose  sia dal punto di vista ambientale che sociale per svariati motivi e altri vengono alla luce unicamente perché protetti dal manto stradale. Ne sanno qualcosa due punti ben noti dai cittadini aronesi e parliamo della “Punta Vevera” e di via Paleocapa in pieno centro cittadino.

Dopo la recente morte per annegamento di un 31enne della Costa D’Avorio lo scorso mese, ieri ha perso la vita un giovane 28enne e un altro ha rischiato di fare la stessa fine, nello specchio del lago della “Punta Vevera” dove, quasi come un macabro rituale, perdono la vita persone che decidono di passare qualche ora in uno dei posti più belli della zona per accedere al lago dalla spiaggia. Non bastano gli avvertimenti e i divieti di balneazione, nemmeno i rimproveri da parte di molti volontari che passano giornate intere ad assistere i bagnanti, probabilmente il caldo e fascino del luogo sono così attrattivi da non conoscere barriere.

Ricordiamo che nel 2012 perse la vita anche un Cingalese di 54 anni che era sulla spiaggia con l’intera famiglia.

Dopo l’ultimo accaduto il Sindaco Alberto Gusmeroli ha voluto inasprire il divieto presente da tempo, rendendo inaccessibile la zona pericolosa. Questa la sua dichiarazione:

INTERDIZIONE DELLA PUNTA VEVERA –

Visto che malgrado i cartelli di divieto di balneazione, i numerosi sopralluoghi dei vigili a far uscire dall’acqua, il monitoraggio della Croce Rossa il sabato e la domenica non si riesce ad evitare che la gente faccia il bagno in punta vevera, ho disposto di rendere inaccessibile la Punta Vevera.

Da oggi l’AIB protezione civile di Montrigiasco installerà transenne e cartelli di divieto di accesso all’area. Ricordo che tranne al Lido in tutto Corso Europa è interdetta da anni la balneazione. Ricordo la pericolosità del lago anche nelle zone balneabili…mulinelli, correnti, buche.

Ieri sera un giovane di 28 anni sembra che si sia sentito male e tragicamente sia annegato e un altro è stato invece salvato. Chiedo la collaborazione massima a tutti perchè i divieti di balneazione vengano rispettati.

Altra situazione ma altrettanto pericolosa la ritroviamo in una delle vie centrali di Arona, ovvero via Paleocapa, che nei giorni scorsi ha visto una via interna, cadere nel vuoto lasciando una vera e propria voragine a cielo aperto.

Questa l’ultima dichiarazione del Sindaco:

CEDIMENTO IN VIA PALEOCAPA –

In via Paleocapa in una strada privata si è prodotto un cedimento della soletta che copriva il Rio San Luigi, i tecnici incaricati dal Condominio con la supervisione dell’ufficio tecnico comunale hanno effettuato una serie di sopralluoghi. Nelle prossime settimane l’impresa incaricata dal Condominio interverrà per ripristinare la soletta, inserire un tubo adeguato alla portata delle acque.

Si è verificato che la soletta era di appena 10 centimetri di spessore con un plinto molto debole e poco ferro, per cui, è stata “una fortuna” che non si sia fatto male nessuno. Aprendo lo scavo abbiamo verificato l’esistenza, stante l’odore, di scarichi fognari nel rio San Luigi e abbiamo incaricato AcqueNovaraVco di verificarne la provenienza mentre durante i lavori verranno da subito indirizzati in fogna.

E’ stato verificato anche il tratto successivo, verso la strada, della volta che però è molto più antica, (di realizzazione probabile delle ferrovie ad inizio 900) che risulta in buono stato, anche perché costruita in modo totalmente diverso. Si interverrà, comunque, su una crepa che attualmente non presenta pericolosità. Nella foto a sinistra la volta d’ingresso della galleria del Rio San Luigi e nella foto a destra il tipo di costruzione molto più recente della zona franata.

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Per chi mi chiede : le cause sono da ricercare nella politica effettuata dagli anni 50’ in poi ad Arona di deviazione del rio San Luigi, di costruzione sopra Rii e rogge, peraltro con opere, anche, carenti dal punto di vista strutturale, al fine di permettere la costruzione indiscriminata di condomini che in molti casi sono proprio sopra il Rio San Luigi con tutte le criticità relative.

L’Amministrazione sta seguendo e seguirà attentamente i lavori. L’Amministrazione che in questo momento ha in corso un attività capillare di ricerca degli scarichi fognari sul fiume Vevera aumenterà le risorse anche per la ricerca di scarichi fognari nel rio San Luigi e nel rio Arlasca.

Alberto Gusmeroli Sindaco di Arona

Foto di copertina: Corriere di Novara

Audace, sontuosa ed estremamente sofisticata. È Diva, la collezione della Maison Bulgari: collier, bracciali, anelli e orecchini, capolavori di alta gioielleria made in Italy che comprendono anche otto pezzi unici di straordinario valore. I gioielli Diva uniscono squisita artigianalità, design accattivante e una combinazione delle più rare gemme di colore. Il risultato è una ricercata creatività resa da un connubio tra materiali preziosi con modelli esclusivi: uno stile glamour e originale, in cui classico e moderno si fondono in una perfetta armonia che trascende il tempo e le mode.

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Le vistose e incredibili pietre sono un tripudio di colori accesi che richiamano la brillante allegria romana e le calde e lussureggianti tonalità mediterranee di luoghi come Portofino, Capri e Positano, riflesse nelle combinazioni cromatiche di splendidi smeraldi, rubini, granati, ametiste e rubelliti.

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Quintessenza del romanticismo italiano, la Bulgari Diva Collection, abbinata a orologi, borse e occhiali da sole di alta gamma, è un omaggio all’edonismo della Dolce Vita romana degli anni ’50 e ’60 e si ispira alle indimenticabili icone del cinema come Elizabeth Taylor, Marilyn Monroe, Audrey Hepburn, Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Claudia Cardinale e Ingrid Bergman. Dagli inizi del Novecento a oggi, un connubio lega, infatti, il mondo del cinema ai gioielli Bulgari, capaci di esaltare il fascino e la sensualità delle stelle del red carpet.

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Molti divi, infatti, hanno scelto la firma del celebre gioielliere per suggellare le loro storie d’amore: dai sontuosi doni di Richard Burton a Liz Taylor, a quelli di Carlo Ponti a Sophia Loren, no agli anelli nuziali di Tyrone Power e Linda Christian. Per una collezione così esclusiva, la Maison non poteva che scegliere una testimonial d’eccezione. Musa di queste creazioni è, infatti, l’ex Première dame di Francia, Carla Bruni. La moglie dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy interpreta magnificamente la Diva di Bulgari.

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L’eleganza innata e so sticata di “Carlà” è esaltata dall’eclettico fotografo Terry Richardson, il quale ha realizzato i sei scatti dell’ultima accattivante campagna pubblicitaria. Emblema di esclusività, la Maison Bulgari celebra quest’anno il 130° anniversario del marchio fondato da Sotirio Bulgari, l’argentiere greco che alla ne del XIX secolo venne a Roma, dove, nel 1905, aprì lo storico negozio di via Condotti che ancora oggi è il simbolo dell’Azienda celebre nel mondo per il suo stile unico e originale ispirato al Classicismo greco-romano, al Rinascimento italiano e alla scuola romana dell’Ottocento, in antitesi alle rigide e restrittive regole della scuola francese.

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L’Haute Joaillerie Bulgari emana fascino e magia. «Un gioiello – spiega Carla Bruni – è speciale, più intimo di ogni altro oggetto: rivela sentimenti, simboleggia amore e passione, racchiude ricordi o esprime una fede.

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Dal più semplice anello alla collana più raffinata, ogni gioiello ha sempre una storia da raccontare. Sono onorata di rappresentare questa collezione. Il nome “Bulgari” affascina e incanta: evoca le atmosfere di Piazza di Spagna, Anita Ekberg e le eroine di Visconti, e incarna l’essenza stessa della gioielleria, la passione del maestro gioielliere che tramanda, di generazione in generazione, la propria meticolosa arte. Un’arte dal fascino unico, proprio come Bulgari».

Scritto da Exc Mag

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Il 5 Agosto  si e’ svolta la cerimonia di apertura dei giochi olimpici di Rio 2016 ( supervisionata dal produttore esecutivo Marco Balich e prodotta da CC 2016 ) è andata in scena allo stadio Maracanà di Rio de Janeiro.

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E’ stato lo spettacolo più cool e più allegro di sempre, con un forte messaggio alla sostenibilità e alla amicizia. La cerimonia di apertura di Rio 2016, e’ stata realizzata insieme ad uno straordinario gruppo creativo brasiliano : Abel Gomes, Andrucha Waddington, Daniela Thomas, Fernando Mereilles, dediti a mostrare le molte opportunità che il Brasile avrà per il suo futuro, celebrando cosi insieme, oltre i confini del paese, parlandone al mondo intero.

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“Abbiamo cercato di cambiare alcuni paradigmi delle cerimonie olimpiche”, ha detto Marco Balich nello spirito di “Gambiarra” che è l’arte di sostituire l’approccio high-tech con una inventiva analogica. Abbiamo creato una grande Cerimonia, con 4000 volontari, per promuovere la pace nel mondo come principio dello spirito olimpico.

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Marco Balich è indicato come il “Designer delle emozioni”. Dopo 17 cerimonie nei 5 continenti, il suo know-how nella produzione dei mega-eventi è ormai famosa in tutto il mondo.

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I suoi crediti come produttore esecutivo includono Torino 2006 e Sochi 2014. Ha anche lavorato sui passaggi di consegna della bandiera a Salt Lake City 2002, di Londra 2012 e il suo gruppo sta ora lavorando a quello di Tokyo il 2020. Ha inoltre ricevuto un Emmy Award per il suo lavoro.

Scritto da Exc Mag

C’è un aneddoto relativo agli esordi della carriera di Michael Schumacher, che racconta quanto la sua intelligenza e meticolosità ne abbiano fatto una superstar della Formula1. Nei giorni precedenti la 24  Ore di Le Mans del ’91, il team Mercedes improvvisò una corsa ciclistica nel circuito per i sui piloti: un’opportunità per stampa e ospiti di calarsi nell’atmosfera della gara. “Heinz-Harald Frentzen e Karl Wendlinger diedero vita ad un “testa a testa”, una sfida all’ultima pedalata tra giovani piloti – racconta Simon Arron, giornalista di Motor Sports Magazine.

Il 22enne Shumi rimase indietro, scendendo spesso dalla bici per valutare le vie di fuga, i cordoli e trovare nuovi limiti per le traiettorie che aveva in mente. I suoi giovani colleghi avevano solo in testa di dimostrare chi fosse il più bravo e veloce in sella alla bicicletta. Per Schumacher fu invece un’opportunità in più per immagazzinare ulteriori informazioni.

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Anni dopo chiesi a Peter Sauber, il Team Manager di quella squadra, come si comportò Michael nel lungo weekend di gara (per la cronaca fu quarto). ‘Fu il nostro pilota più veloce’ – mi disse. ‘Ma allo stesso tempo il più abile nel risparmiare benzina, gomme e freni’.”Ci vuole qualcosa in più del semplice talento e dello stile unico di gara per diventare un campione come Schumacher.“La sua propensione per la velocità è sempre stata evidente – ha aggiunto Simon Arron – ma l’attenzione ai dettagli e la determinazione maniacale per il lavoro quotidiano, ne hanno fatto un pilota diverso da tutti gli altri”. Se il tennis ha Roger Federer e il cricket Sir Don Bradman, Schumacher è la Formula1.

Uno sportivo che grazie all’eccellenza nella continuità, ha fatto storia a sé. Sette titoli mondiali, di cui cinque di fila all’inizio del millennio, sono il picco di una carriera che ha attraversato due decenni. Dall’esordio quasi casuale del 1991, al suo contrastato ritorno alle corse, tra il 2010 e il 2012. Devoto padre di famiglia e professionista impeccabile, è stato il perfetto ambasciatore di molti brand che gli devono parte delle loro fortune. Poi, naturalmente, tutto cambia con i ricordi che ci riportano tragicamente al terribile incidente del 29 dicembre di due anni fa. Ironicamente lontano dai circuiti, durante un fuoripista sulle nevi di Meribel, sulle Alpi francesi. L’agonia di un lungo periodo di coma e i lenti miglioramenti sino al risveglio sette mesi dopo, hanno devastato la famiglia, gli amici e i suoi milioni di tifosi sparsi nel mondo.

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A un anno dall’incidente, Ross Brawn, direttore tecnico della Ferrari di Schumi e suo grande amico, disse ai giornalisti che manteneva viva la speranza per la sua piena ripresa. “Possiamo solo pregare ogni giorno perché ciò avvenga – aggiunse. I progressi sono lenti, ma la speranza è sempre viva”. Lasciato l’ospedale, la sua famiglia ha riportato Michael a casa, sulle sponde del lago di Ginevra, non lontano da Losanna, dove difendono la privacy del loro dolore. Hanno attrezzato parte della casa con le attrezzature più moderne per inseguire i lenti miglioramenti in un’attesa senza fine. Amici e ammiratori sperano ogni giorno di ricevere buone notizie, e intanto ne ricordano l’incredibile carriera e riflettono sui suoi grandi risultati. Che tipo di campione sportivo è stato Schumacher?

Se guardiamo ai freddi numeri delle classifiche di ogni tempo della Formula1, capiamo subito che ha fatto storia a sé. 91 vittorie in totale, di cui 13 in una sola incredibile stagione, il 2004. Il secondo pilota di questa classifica, il francese Alain Prost, è staccatissimo a quota 51. Se andiamo indietro nel tempo, tra gli anni ’50 e ’70, quando c’erano meno gare e carriere più brevi (a causa spesso dei più bassi livelli di sicurezza rispetto ad oggi), risulta impossibile intuire quanto, campioni come Juan Manuel Fangio o Jackie Steward, avrebbero potuto fare in tempi più recenti. Fangio, per esempio, lo troviamo soltanto all’11° posto nella lista “all-time” per numero di vittorie con 24 primi posti. Ma gareggiò soltanto in 52 Gran Premi, contro i 306 di Schumacher e i 199 di Prost.

La superiorità assoluta di Schumi appare tuttavia impressionante; osservando da un’altra prospettiva si nota come la sua abilità nel mantenere il dominio al vertice per così tanto tempo sia davvero unica nella storia dell’automobilismo. Lewis Hamilton e Sebastian Vettel hanno potenzialmente sufficientemente tempo davanti a se per provare superare Schumacher; anche se, con rispettivamente 43 e 42 vittorie…hanno ancora molta strada da fare! Inoltre, se guardiamo all’intera carriera di Schumi, troviamo complessivamente 114 vittorie si 371 corse. In pratica ha vinto circa un terzo di tutte le gare professionistiche a cui ha preso parte nella sua lunga carriera.

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Mark Gallagher, rispettato protagonista del motorsport da molti anni, era nel board della scuderia Jordan all’epoca del debutto di Michael Schumacher in Formula1. Gallagher ricorda la precocità e la determinazione di quel giovane pilota. “Ho assistito al primo test assoluto di Michael con una Formula1, a Silverstone, nell’agosto del 1991. Guidava una delle nostre macchine, la Jordan Ford 191, e nonostante gli fosse stato chiesto di fare un breve test, non smetteva più di inanellare giri su giri, sempre più veloce, fino a che un meccanico fu costretto a scendere pista per obbligarlo a rientrare al box!

Vedemmo subito che aveva talento, velocità e determinazione. Si intravvedeva già che avrebbe avuto un grande futuro. Ancora oggi ripenso a quel giorno come a qualcosa di speciale: ho visto sbocciare un talento che avrebbe cambiato per sempre la storia della Formula1. “Michael aveva tutto: capacità, etica del lavoro, capacità di centrare gli obiettivi – ha aggiunto – A parte il tempo che dedicava alla sua famiglia, la Formula 1era il suo mondo. Un mondo del quale conosceva a perfezione ogni singolo dettaglio”. Nonostante alcuni osservatori ritengano che il record di 91 vittorie di Schumi possa un giorno venire battuto, Mark Gallagher, resta scettico: “la tecnologia fa evolvere continuamente e sempre più velocemente la Formula1.

Di conseguenza, piloti e team hanno meno tempo a disposizione per dominare le stagioni. Inoltre, nel corso della sua carriera, Schumacher ha avuto pochi veri rivali. Oggi davvero poco separa Hamilton da Alonso, Vettel o Ricciardo, se tutti guidassero la stessa macchina. Il fatto che Hamilton abbia vinto “solo” 43 Gran Premi, dimostra chiaramente quanta strada ldeve ancora percorrere per avvicinarsi a Michael. Avrebbe bisogno di almeno altri 4 anni di dominio assoluto: una cosa che probabilmente non avverrà”. Un altro aspetto che fa di Schumacher un campione assoluto, è il livello di forma fisica che inseguiva maniacalmente. Un aspetto cruciale per mantenere reattività e resistenza.

Era anche molto intelligente, capace di processare velocemente le informazioni (ad esempio i dati che gli sottoponevano gli ingegneri) per trovare le migliori soluzioni sulle strategie di gara. Simon Arron pensa che il GP di Ungheria 98 e Francia 2004, rappresentino i momenti più alti della carriera di Schumi, dove ha dimostrato a tutto tondo le sue incredibili qualità. “ In tutte e due le gare la Ferrari era più lenta della McLaren in situazione di serbatoio pieno; il team decise quindi di optare per un setup più leggero della vettura, anche se questo avrebbe richiesto un pit stop in più. Questa strategia obbligò Michael a correre i due GP girando costantemente su tempi da qualifica. Fece tre pit stop in Ungheria, quando la McLaren ne utilizzò soltanto due, riuscendo a rimanere davanti. In Francia furono 4 contro 3, e il risultato fu lo stesso. In entrambe le gare, la vittoria fu il frutto raffinato di un mix di strategia e lavoro di squadra. Ma non sarebbe mai stato possibile senza un pilota del calibro di Schumi”.

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Un altro momento fondamentale della carriera di Schumacher, fu il GP del Brasile del 2006: l’ultima corsa con la Ferrari che gli aveva permesso di vincere 5 titoli iridati in 11 stagioni. “Era chiaro che non sarebbe stata una corsa come le altre – ricorda Simon Arron – l’emozione era palpabile. Reduce dall’amarezza di Suzuka (l’esplosione al motore aveva di fatto consegnato il titolo ad Alonso), Schumi arrivò in Brasile deluso ma liberato dalla tensione della competizione. Solo una vittoria, abbinata al ritiro di Alonso, gli avrebbe permesso di restare in gioco.

Fu una gara sfortunata: 10° in qualifica per un problema tecnico, si ritrovò quasi doppiato dopo un contatto di gara. Il destino ci aveva riservato un finale di carriera epico. Schumi non si arrese e mise in atto una delle più spettacolari rimonte della sua carriera, chiudendo quarto dopo un tiratissimo sorpasso su Kimi Raikkonen. Ancora una volta fu una clamorosa dimostrazione di talento e determinazione, come quella a cui è chiamato adesso”. “Michael continua a lottare” – ha dichiarato Jean Todt, presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile in occasione del GP del Messico lo scorso novembre.

La sua famiglia, gli amici, i fans, i colleghi e i rivali di un’impareggiabile carriera, possono soltanto pregare. E ricordare.

L’ articolo e’ stato pubblicato grazie alla Partnership Editoriale con H Edition Magazine : https://heditionmagazine.com e Exc Mag

Photos by  Anke Luckmann ©

Questo è il post per intero, pubblicato oggi dal Sindaco di Arona Alberto Gusmaroli.

Aronairshow orgogliosamente quando il pubblico con un evento spettacolare genera lavoro e ricaduta su tutto il basso lago maggiore, opera bene e non spreca i soldi dei cittadini.

Il bilancio della manifestazione acrobatica delle fantastiche frecce tricolori.

Ieri sera in Consiglio Comunale abbiamo presentato il dettaglio di tutte le entrate e spese della manifestazione ecco il Comunicato Stampa.

A conclusione della bellissima manifestazione che ha portato oltre 100.000 persone ad Arona con piena soddisfazione di tutti coloro che vi hanno assistito, manifestazione organizzata, a detta di tutti, in maniera impeccabile, rendiamo noto per massima trasparenza il dettaglio di tutte le entrate e le spese dell’evento.

Nello specifico sono presenti tre tipi di entrate: quelle in denaro transitate nel Bilancio comunale, quelle sempre in denaro ma non inserite in Bilancio in quanto le spese sono state sostenute direttamente dagli sponsor e gli apporti “in natura” sempre da Sponsor.

E’ con estrema soddisfazione che rileviamo come una manifestazione di portata sovranazionale, dal costo complessivo superiore ai € 100.000,00, sia stata gestita da un Ente Pubblico, con un’enorme attività di fund rising, grazie alla quale si è potuto contenere il costo effettivo a carico della Comunità Aronese nella modica cifra di €3.531,42.

Un ringraziamento va ancora a tutti gli sponsor, ai miei collaboratori, ai volontari, alle Associazioni, agli Enti Pubblici e privati che sono stati artefici di questo grande risultato e… arrivederci all’ARONAIRSHOW DEL LAGO MAGGIORE 6-7 luglio 2018!

Alberto Gusmeroli Sindaco di Arona

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La Ferrari 250 GTO è una vettura che è stata prodotta dalla Ferrari (1962-1964) per l’omologazione della FIA nel Gruppo 3 della categoria Auto Gran Turismo. Nel maggio 2012, la  250 GTO del 1962 creata per Stirling Moss è diventata l’ auto più costosa al mondo nella storia, venduta in una asta privata per 38 milioni di Dollari al magnate delle comunicazioni Craig McCaw.

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La parte numerica del suo nome denota lo spostamento in centimetri cubici di ciascun cilindro del motore, mentre GTO sta per “Gran Turismo Omologato”. La GTO costava 18.000 dollari negli Stati Uniti, e gli acquirenti dovevano essere approvati  da Enzo Ferrari in persona e da  il suo distributore per il Nord America, Luigi Chinetti.

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In totale, 39 Ferrari 250 GTO sono state prodotte tra il 1962 e il 1964. Questo include 33 vetture con carrozzeria 1962-1963 (serie I), tre auto con 1964 (serie II) carrozzeria simile a quella LM Ferrari 250 e tre speciali “330 GTO” con un motore più grande. Nel 2004, Sport Car International inserisce la 250 GTO ottava su una lista di Top Sport Cars degli anni 1960, ed é stata nominata come la migliore auto sportiva di tutti i tempi. Allo stesso modo, Motor Trend Classic pone la 250 GTO prima sull’elenco delle “più grandi Ferrari di tutti i tempi”.

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Il design aerodinamico della 250 GTO è stata una grande innovazione tecnica rispetto alle precedenti Ferrari GT, e in linea con gli sviluppi contemporanei di produttori come la Lotus. I telai sono stati costruiti da Scaglietti, ad eccezione dei primi prototipi con telai costruiti in casa da Ferrari o Pininfarina. Le Auto sono state prodotte in molti colori dei quali il più famoso è il rosso brillante “Rosso Cina”.

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L’interno di una 250 GTO è estremamente semplice, sottolineando le intenzioni corsaiole della vettura. Il cruscotto non contiene un tachimetro, i sedili sono rivestiti in tela, e senza moquette. La ventilazione dell’abitacolo viene fornita da prese d’aria esterne. Commentando una macchina da corsa così preziosa, un proprietario ha sottolineato che visto il suo valore, oggi e’ impossibile non considerare la Ferrari 250 GTO.

Flavio Benedetto

Arona, Martedì 19 Luglio 2016. Oggi alle 15.00 viene riaperto il lungolago alle auto chiuso il 13 gennaio 2016 per i lavori di rifacimento integrale della fognatura che hanno portato all’ottenimento di analisi a lago perfette e della terza Vela di Lega ambiente/touring club.

La prescrizione dei tecnici per far consolidare il porfido è scaduta ieri e quindi oggi si apre con senso di marcia da Piazza del Popolo all’Hotel Giardino e chi esce dai due parcheggi di piazza Gorizia e compagnia dei quaranta potrà risalire usufruendo della rotondina provvisoria.

Da subito lavoreremo sugli studi necessari alla chiusura definitiva al traffico della zona del lungolago da attuarsi, speriamo, già dall’anno prossimo in corrispondenza con la creazione di almeno due aree a parcheggio da asservire a quell’area. Abbiamo già effettuato un incontro con l’Associazione commercianti locale e Provinciale e altri ve ne saranno come con i residenti per studiare assieme il miglior modo per attuare la scelta, con ampliamento delle aree a dehors, pista ciclabile e zone verdi di arredo.

La logica sarà quella di non chiudere solamente una strada ma di far vivere maggiormente da pedoni e bici una zona della città come accade nella maggior parte delle città turistiche. Intanto con i lavori del nuovo lungolago, abbiamo la nuova Piazza della Torre dell’Orologio, la nuova area archeologica delle antiche mura Borromee del 1400, molto più verde e meno inquinamento. Anche questo è Arona!

Con questo messaggio il Sindaco di Arona Alberto Gusmeroli ufficializza oggi, l’apertura totale (ai mezzi a motore) del lungolago, parte molto importante per l’intera cittadinanza.

All’inaugurazione di Giovedi 30 giugno 2016 alle 17.00 eravamo presenti con il nostro servizio PERSONAL REPORTER realizzando un video completo che potete visionare si seguito.

In quell’occasione furono queste le parole scritte dal Sindaco:

abbiamo inaugurato il lungolago – e lo liberiamo da tutto ciò che è cantiere – e all’imbrunire le luci dall’alto hanno illuminato le MURA BORROMEE del 1400 che, con una scelta coraggiosa, abbiamo deciso di conservare, monitorandole con telecamere.

Per noi è il primo passo per la completa pedonalizzazione del centro storico di Arona, senza più pensare a isole pedonali temporanee, ma arrivando a progettare la completa pedonalizzazione del lungolago. Per fare questo però ci vorrà sicuramente tempo, condivisione con i commercianti e i residenti e, soprattutto, occorrerà ragionare in modo nuovo: non fermarsi a pensare di chiudere una strada, ma di VIVERE una parte della Città senza auto.

Il primo step è lo abbiamo realizzato oggi ed è fondamentale: lo abbiamo fortemente perseguito per ridurre a metà le auto, pedonalizzare la Piazza dell’Orologio e metà della zona che va dall’Angolino Bar alla Piazza dell’Orologio.

Le mura Borromee del 1400, completamente restaurate, rappresenteranno un’attrazione turistica importante, oltre che un recupero storico-archeologico senza precedenti. I reperti ritrovati – tra cui una moneta antica, vasellame, cocci… – saranno infatti oggetto di una mostra e, nei prossimi mesi, con la Sovrintendenza, affronteremo il progetto della cartellonistica anche multimediale di quell’area. Il lungolago tempo che si assesti il porfido potrà essere aperto al traffico veicolare credo (5/6 giorni).

Cosa vuol dire vivere una parte della Città senza auto? Vuol dire PENSARE IN GRANDE, vuol dire che alla pedonalizzazione deve essere associato un progetto di “appropriazione” della Città da parte dei cittadini, dei turisti e anche dei commercianti.

Numerose saranno le scelte che devono accompagnare il processo di pedonalizzazione che inizia oggi: penso al futuro utilizzo della Cava Fogliotti o di parte della Cava come parcheggio con navette o trenino, a un arredo urbano fatto di panchine e fioriere, a un piccolo parco giochi, ai dehors che si appropriano della strada, a una pista ciclabile che unisca l’attuale davanti alla stazione a Piazza del Popolo. Sicuramente un progetto di pedonalizzazione necessiterà anche dei pareri paesaggistici, della Sovrintendenza e di una riqualificazione del lungolago nella parte pedonale… certamente sarà una sfida, una delle tante sfide di questi anni.

In un incontro con il Presidente di Ascom Arona e il Presidente Provinciale dell’Associazione Commercianti abbiamo già toccato il tema della pedonalizzazione, e mi sono stati indicati i nomi di persone esperte in materia e delle realtà che hanno già vissuto questo cambiamento e che sicuramente contatteremo.

PENSARE IN GRANDE vuol dire AVERE DEI SOGNI e cercare con tutte le proprie forze di perseguirli: con questo primo passo il SOGNO comincia a realizzarsi!

Il nostro sogno è una Città più libera da auto e accessibile a pedoni e bici, che accolga ancora di più i turisti e, come sa chi mi è accanto e mi conosce, quando sto sognando sono già a metà dell’opera!
Il coraggio lo abbiamo avuto e il coraggio lo manteniamo in campo per affrontare a breve una tematica che migliorerà ancora di più la città! Una città il cui centro dovrà essere incredibilmente vivo e libero da auto. Noi ci crediamo! E l’inaugurazione delle Mura Borromee, un grande recupero artistico-archeologico-turistico, ne sono sicuramente un grande primo passo!

Alberto Gusmeroli Sindaco di Arona


personal reporter lungolago arona

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