Author Archives: Riccardo Rico Reina

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Da sempre Controvento è impegnata alla promozione della cultura a Km 0, non solo per quanto riguarda gli ottimi alimenti proposti nei ristoranti del Forte (ndr: Forte Marghera a Venezia), presidi Slow Food e di Campagna Amica ma anche per quanto concerne la musica che ci gira intorno. Per questo nasce KMusicaZero, la musica a KM 0! Un festivalino prima edizione pensato per dare spazio all’indie emergente che è tra di noi, una due giorni con etichette del territorio, artisti solo fichissimi e portali web dedicati ad essi.

S’incomincia al Conestoga il 19 settembre con due band, anzi la prima è una one man band, trattasi diSimone Ulisse Schiavo, fresco vincitore del Senza Spine – Fishmarket Acoustic Contest. Chitarra e tamburo a pedale per la ritimica, una gran voce blues, un personaggio che cattura subito il pubblico.

La seconda band è una realtà consolidata, sono gli ES, band nata nel ’97 a Treviso. L’intervento dell’etichetta padovana Dischi Soviet Studio, che si affianca alla Fosbury Records per la produzione, dà finalmente una svolta alla situazione, permettendo di portare a termine i mixaggi e la masterizzazione del nuovo album.

La formazione si allarga a cinque elementi, inglobando la chitarrista/cantante Tina (presente anche nell’album), che va a sostituire il dimissionario Damiano Cavallin, e il polistrumentista Simone “Zaffa” Zaffalon, in prestito dai compagni di etichetta Norman.

Nel settembre del 2011 pubblicano il terzo album Tutti contro tutti portiere volante, sempre per Fosbury Records/Dischi Soviet Studio con distribuzione Audioglobe, seguito, nel 2012, dal 45 giri in vinile “Constrictor / Noia e Bon ton” (Fosbury Records / Dischi Soviet Studio / Audioglobe). A Giugno del 2014 la band pubblica un EP digitale di 3 brani intitolato “Sottile è il cuore entusiasta”, sotto l’egida di Dischi Soviet Studio (a seguito della chiusura di Fosbury Records).

Si prosegue il 20 a Forte Marghera con una vetrina delle realtà significative del nordest (è la prima edizione, l’intento è di fare altre giornate con altre belle realtà al più presto), parteciperanno:

Foresta Fonica (collettivo musicale indipendente)
Veneto Factory (portale on line di musica ed eventi)
Dischi Soviet Studio (Label indipendente)
Made in POP (portale on line di musica ed eventi)
Esposizioni di pedali ed effetti per chitarra e basso autocostruiti da Elvis Marangon alias Grey Dressed Boy

In concerto:
Chiara Willow, in arte Valium Doll. Valium Doll è il diario di Chiara “Willow” Loggia, fatto di canzoni dai testi spontanei e intimistici, tra un’attitudine grunge, e semplicità folk-pop.

L’esordio e presentazione del primo EP “There Was Something In My Drink” avviene nel 2008 al “Summer Nite Love Festival” di Mogliano V.to (TV) con Le Luci Della Centrale Elettrica.
“Sei brani che sembrano leggeri e soffici come un cuscino di piume ma che colpiscono e lasciano il segno come il più pesante degli schiaffi.”[beautifulfreaks.org].

Questo disco e la pubblicazione dell’album live “Mixing Up The Medicine” vede la collaborazione di Lorenzo Petri de Gli Sportivi, con cui Chiara partecipa alle selezioni “Italia Wave 2011″ arrivando in finale.

Superportua: I SuperPortua escono dalle nebbie trevigiane nell’autunno 2011. Il loro progetto muove da derive post-rock sulle quali fermentano parole, immagini, divagazioni ed interferenze. I Superportua parlano della non-toccabilità dell’uomo, della difficoltà di stabilire un contatto significativo e del finale, inevitabile, incontro-scontro tra individui sigillati dentro i loro corpi senza futuro e senza fortuna. I Superportua vogliono essere una sincera manifestazione di questo nostro bel tempo scuro.

HOPE YOU’RE FINE BLONDIE: HYFB nasce duo, un’amicizia ferrea, un progetto che non vuole tacere, una forma di intelligente ribellione contro tutto ciò che fa male e che, molto spesso, non si riesce ne a spiegare ne a vedere!

Paolo Forte (chitarra/voce) e Luca Ramon (batteria/voce) nel maggio del 2011 decidono di intraprendere l’esperienza DUO.
In questi tempi nei quali si ha tutto ma nulla funzione, gli HYFB basano il proprio sound sull’ Essenzialità: decisione ed emozioni fuoriescono all’unisono sotto una forma distorta, primordiale e graffiante, visionaria nei momenti pacati e piacevolmente melodici.
Dal novembre 2013, Nicola Gubernale (chitarra/basso/voce) amico e chitarrista della band ‘King Size’, si unisce come III uomo ampliando il parco sonoro e la caleidoscopica energia del Duo.

Questo è solo l’inizio. Vogliamo far crescere la musica del nostro territorio, del resto la stiamo coltivando da tanto tempo.

Treviglio, 11 settembre 2014 – Il Gambero Rosso annovera Enotavola Pietrasanta – locale di specialità toscane in Treviglio, (Bergamo) – fra i ristoranti della propria guida Gambero Rosso Milano 2015.

A nemmeno due anni dalla sua apertura, i fratelli versiliesi conquistano un posto all’interno della famosa guida enogastronomica italiana meritandosi ben due bottiglie su tre per la propria enoteca e un plauso al suo “peposo all’imprunetina” cucinato – scrive la guida – “da manuale come raramente si trova nella sua zona d’origine”.

Un riconoscimento – dice Elisa – “che ci gratifica, ci inorgoglisce e che, soprattutto, attesta quanto Enotavola Pietrasanta sia apprezzata e riconosciuta come realtà enogastronomica dai nostri clienti”. 

“Questa recensione – conclude Sandra – sebbene sia solo un punto di partenza, ci fa capire che siamo sulla strada giusta, quella che intendiamo continuare a seguire con il solito impegno e con la passione che ci contraddistingue. Il nostro grazie va a Paolo, nostro fratello, e a mio marito Roberto, che sono parte attiva del nostro progetto di famiglia. Grazie anche a chi ha creduto in noi fin dall’inizio, ai nostri clienti quindi ed ai nostri fornitori, che da sempre ci seguono con dedizione e professionalità  contribuendo al nostro successo”.

Enotavola Pietrasanta
Via F.lli Galliari 20
24047 – Treviglio (BG)
Tel. 0363 41469
enotavola.pietrasanta@gmail.com
Seguici suhttps://www.facebook.com/pages/EnotavolaPietrasanta/479037798839238?fref=ts

Ufficio Stampa
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L’isola più a sud d’Europa sarà dal 25 al 30 settembre il palcoscenico delLampedusaInFestival, concorso cinematografico su migrazione, piccole comunità, lotte sociali e storie di mare. L’evento, alla sua sesta edizione, ha negli anni cercato di affrontare i vari aspetti della migrazione, scegliendo un tema su cui approfondire nelle diversi nelle sue edizioni. Questa edizione sarà dedicata altema della militarizzazione e al suo impatto.

Il festival nato nel 2009 dalla collaborazione tra l’Associazione Culturale Askavusa e la Rete Dei Comuni Solidali, e patrocinato dal Comune di Lampedusa e Linosa, propone sei giorni di cinema, cultura e musica, affrontando temi importanti non soltanto attraverso l’arte, ma anche grazie all’intervento dinumerosi ospiti provenienti da diversi paesi, che porteranno il loro prezioso ed interessante contributo al LampedusaInFestival.

Questa edizione vede una programmazione ricca di ospiti internazionali che parleranno di esperienze di vita e lotta in Europa. Ci saranno Sadou Bahdell’Autonom Schule Zurich (Scuola Autonoma di Zurigo), progetto gestito da migranti e cittadini Svizzeri per i newcomers, Asuquoe Okou Udo e Hannimary Jokinen del gruppo Lampedusa in Hamburg (Lampedusa in Amburgo), associazione formata da migranti passati per Lampedusa negli ultimi anni, e il collettivo Cucula, laboratorio artistico e artigianale creato da rifugiati a Berlino.

Ampia partecipazione di COMPAGNIE teatrali internazionali che metteranno in scena opere sulla migrazione, vista da diversi punti di vista. Si comincerà  con il Théatrè Senza di Parigi con la sua opera Miraculi, che ha debuttato di recente sul palco Londinese del Camden Fringe. Il gruppo di Bruxelles Memento Mari porterà la sua installazione audio-visuale “Welcome to Europe / Rewind”, un vero e proprio auspicio a ‘riavvolgere il nastro’ e rivedere in meglio le politiche migratorie, l’installazione utilizza il vento come elemento cardine e ‘motore’ di suoni e immagini. Natalie Yalon,attrice e produttrice teatrale già nota sull’isola, ritornerà per organizzare un workshop di teatro, aperto a chiunque volesse partecipare. L’opera’ verra’ messa in scena la sera del 29 Settembre.

Per tutto il periodo della manifestazione, saranno allestite le mostre itineranti Sulla Stessa Barca” di Mauro Biani eCoelum Nostrum” di Marco Pinna. La novità è che entrambe le esposizioni saranno allestite nelle diverse spiagge dell’isola, per rendere il loro messaggio più forte e raggiungere un pubblico più ampio. Pat Lugo dell’associazione IN/audible e membro di Memento Mari presenterà un installazione audio-visuale permanente intitolata “Welcome to Europe / Rewind”. Altra installazione audio-visuale presente al festival e’ “Viaggio Invisibile – Odissea Visionaria” a cura di  C.A.P.R.A. Centro Aperto Produzione Ricerca Artistica e TEATRO ZEMRUDE, mentre Rossella Sferlazzo assieme al collettivo Lampedusano Colors Revolution e le Citta’ Vicine si dedicheranno alla creazione di “Porta Della Vita”,opera d’arte che e’ la prosecuzione di un percorso relazionale di scambi d’arte e pensieri , iniziato l’anno scorso con la realizzazione della Mostra itinerante “Lampedusa Porta della Vita”.

Le proposte musicali di questa edizione vedranno salire sul palcoscenico del LampedusaInFestival voci conosciute come quella di Alessio Greco e Giacomo Sferlazzo, assieme a Nicola Alesini, che apriranno l’evento alla Porta d’Europa, e voci nuove. Saranno presenti all’evento gruppi come i Super Griot, con Claudia Cancellotti, Macisse Vieira e Mamadou Mbuop dal Senegal, e il Trio Achref con Achref Chargui, Icopo Andreini e Pierangelo Spitilli. Da Marsiglia ci sarà il duo Antoine e Dimitri Porcu che accompagneranno testi letti e recitati da Mimmo Autolitano.

Il cartellone propone anche diverse presentazioni di libri e incontri con gli autori. Si comincia con “La Strada Di Ilaria” di Francesco Cavalli sul caso Alpi- Hrovatin. Si prosegue con “Castel Volturno: Reportage Sulla Mafia Africana” di Sergio Nazzaro e  “Xenophobie Business” di Claire Rodier di Migreurope. Non mancheranno leproiezioni dei documentari fuori concorso sempre su tema migrazione e militarizzazione.

Anche se non ho mai frequentato il catechismo, oggi vorrei parlare della celebre parabola dei talenti.

Un padrone aveva tre servi. Prima di partire, ai primi due servi aveva dato a uno cinque talenti (cioè 5 monete) e all’altro due. Al terzo e ultimo servo il padrone diede un solo talento d’oro. Uno solo. Ma perché? Un’ingiustizia.

In base alle loro capacità, dicono i preti per farla spiccia.

Ma siamo sicuri che il padrone sapesse le loro reali capacità? Il terzo aveva paura dei briganti e aveva nascosto sottoterra il proprio talento. Quando il padrone tornò ricompensò i primi due servi che avevano investito i suoi soldi. Perché avevano guadagnato. Sicuramente a scapito di altri.

E gettò nelle tenebre il terzo che non aveva giocato. Non aveva investito. L’aveva semplicemente sotterrato. Senza fare del male a nessuno. Un po’ esagerata come punizione.

La parabola dei talenti è perciò un invito al gioco.

Come farebbe una poker room un casinò. Darti cioè l’illusione che se hai alcune monete puoi vincerne tante altre. Il servo che non ha giocato, che non sogna ad occhi aperti. viene punito in eterno.

Questa parabola riassume bene lo spirito capitalista, l’atmosfera milanese, il darsi da fare, e il tema del giocare bene le proprie carte. E merci pour les employés!

E’ il 21 Aprile 2014: Dan Bilzerian, noto poker pro oltre che amatore, stuntman ed ex militare statunitense è seduto al tavolo. Attorno a lui e al suo avversario tre donne e una bella dealer. Dallo sfondo pare stiano giocando in uno degli Yacht del buon Dan.

La foto, prontamente pubblicata su Instagram, riporta una didascalia eloquente

“Questo qui ha appena vinto l’equivalente di 11 Bentley contro di me”

Le Bentley, per chi non lo sapesse, sono macchine di lusso. L’equivalente in soldi significano 3 milioni e mezzo di dollari. Una strage di sangue e denaro che scorre a fiumi sul tavolo dal poker, ma Dan non sembra preoccupato tanto da divulgarlo al mondo intero.

E’ solo l’ultima follia nella giornata tipo di un milionario, più di che di un poker pro. Ma simili storie non fanno bene al mondo del Texas Hold’em.

Specifichiamo in primis che mi trovo costretto a parlare di Texas Hold’em come specialità quando mi riferisco al poker perché nel nostro paese è la più diffusa. Ma andando avanti: cosa vuol dire effettivamente aver perso così tanti soldi a poker? Beh, si rischia di sfociare nel gioco d’azzardo.

La verità è che forse noi professionisti del settore (mi riferisco ai media), siamo fin troppo occupati a riportare notizie di perdite ingenti senza sottolineare quanto essere possano nuocere allo stato mentale umano e sopratutto all’impatto sociale che può avere un semplice titolo.

Questo è un dato di fatto: David Ogilvy (forse il miglior pubblicitario dell’universo) una volta scrisse

“In media la gente legge l’headline 5 volte più spesso che non la bodycopy. Quanto hai scritto il tuo headline hai già speso 80 centesimi del tuo dollaro”

E’ un esempio, molto chiaro: troppe volte le persone si fermano a leggere solo il titolo e quindi la notizia si perde.

Ora, quante volte sulle pagine dei giornali e dei quotidiani web abbiamo letto di ingenti cifre perse a poker nel corso di una partita cash? Fin troppe. Molto spesso sono anche i poker pro a perdere, come nel caso di Hansen (andato rotto per quasi un milione) oppure Matusow, che tra droga e debiti di gioco ha costruito attorno a se un personaggio veramente leggendario per quanto concerne questo sport.

Ma la cosa più importante è approfondire e chiedersi: ma questi limiti, esistono realmente? Oppure sono solo frutto di una convenzione, come il bankroll management? La verità è che esempi di questo genere sono negativi.

Il mio obiettivo oggi con questo pezzo non è parlare di Dan e di come abbia perso un sacco di soldi, ma bensì spingervi a ragionare su quanto sia importante la gestione monetaria.

Perché magari il ragazzino di 18 anni domani si avvicina al poker e pensa di fare come Blom, ma non sa che lo svedese perde e vince con dietro un contratto da poker pro e si  paga l’affitto dell’attico di Londra con i soldi della rake.

E non sa neanche che dietro la sua immagine ci sono voli, hotel e servizi sulle riviste pagati fior fior di soldi. E allora mi chiedo: perché dedicare 400 parole a Dan e alle sue perdite, oppure fare uno servizio fotografico all’ennesimo poker pro che esce distrutto dal Macao di Hong Kong?

Domande che rimangono senza una risposta chiara. Ma che forse dovrebbero averla, una risposta.

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